Piedi pestati. Gomitate. Tacchi nei polpacci. Scontri. Può succedere in una pista da ballo se, come in tutte le piste che si rispettino, non vengono mantenute delle regole.
Nel tango esiste una terminologia precisa ed universale sia per quanto riguarda la tecnica di ballo, che per le regole basilari di convivenza nel posto dove si balla il tango, la milonga. Ogni parola racchiude un particolare significato: intesa come musica, la milonga è un ritmo derivato dall'Habanera e rappresenta uno dei tre stili che si ballano durante le serate assieme al tango ed al vals.
Ma con il termine milonga si intende più comunemente proprio la sala dove si va a ballare il tango argentino. Con Milonga intendiamo dunque anche la serata danzante e chi conosce le milongas porteñas, sa che in alcune di esse vige un insieme di regole di comportamento piuttosto rigide; in altre, invece, frequentate da persone più giovani o da stranieri, questo codice è disatteso frequentemente, con grande disapprovazione dei milongueros più tradizionalisti. Alcune regole, però, tradizione a parte, sono fondamentali per far funzionare una milonga: come per esempio mantenere la ronda, il rispetto per le persone che hai intorno. Altre regole indispensabili sono quelle che dicono si debba ballare senza disturbare nessuno. Il tango è una danza sociale, non un'attività per mettersi in mostra. Calci e spinte durante una milonga, non piacciono a nessuno, capitano, ma non dovrebbero. Il motivo per cui c'è un senso di rotazione è quello di permettere a tutti di ballare, anche quando lo spazio per farlo è limitato. Un’altra direttiva fondamentale nel tango, è che non si parla durante il ballo: il silenzio va rispettato in pista e nella pausa fra i brani, il tango richiede concentrazione e ascolto, sia del partner che della musica. In milonga ci sono altre occasioni per conversare. Durante una tanda, tra un tango e l’altro, sciolto l’abbraccio, in attesa della nuova musica, è possibile oltre che riposarsi, avere una breve conversazione con il partner; tutti i ballerini, però, colto il ritmo del nuovo brano, una volta iniziato, dopo pochi istanti, devono riprendere a ballare. Non si può attraversare la pista trasversalmente o uscire dalla ronda quando si vuole. Bisogna rispettare lo spazio degli altri. In alcuni casi, qualcuno ti balla dietro e, come fanno le auto, bisogna tenere la distanza necessaria: non ci si deve attaccare alla coppia d'avanti, ma bisogna lasciare almeno mezzo metro di distanza. Ronda significa proprio direzione di ballo, il movimento dato da tutte le coppie che si muovono sulla pista. Nel tango si segue una direzione antioraria, occupando la parte esterna della pista o, se questa è completamente piena, quella adiacente, guardando verso il centro, proprio come se fossero le corsie di una pista di atletica. Le coppie, oltre al movimento di rotazione sul proprio asse per eseguire le figure, eseguono un movimento di avanzamento lungo la pista. È vietato sorpassarsi, salvo che la coppia che precede non si fermi per un tempo troppo lungo; nel dubbio, se sorpassare una coppia o no, conviene sempre aspettare, eseguendo delle figure sul posto. I ballerini alle prime armi balleranno nella zona più interna della pista, mentre quelli che si considerano più esperti balleranno nella zona esterna, che è anche quella che offre maggiore visibilità a chi è seduto ai tavoli. Tutti gli altri ballerini danzeranno nella fascia intermedia. In pista sono vietati i passi indietro dell’uomo, il senso di ballo in senso orario, ballare con un’andatura a zig zag, attraversare in diagonale la pista, eseguire figure troppo complesse con una pista affollata; i codici dicono che non si possono fare invasiones - movimenti fuori asse – colgadas, volcadas, salti e cambi di abbraccio, sacadas varianti e combinazioni, giri e controgiri in una piccola pista da ballo con poco spazio. Senza essere troppo rigidi, basterebbe il buon senso di chi lo fa e saperlo fare correttamente, senza colpire gli altri. Altra regola, ma possiamo più semplicemente chiamarla suggerimento, per esempio, è quella di non fare i maestrini durante una milonga, non pretendere di fare figure complesse con ballerine principianti. Ogni codice fa riferimento a delle regole condivise dai membri del gruppo d’appartenenza. Nelle milonghe dove i codici vengono applicati, si ha la certezza di ritrovarsi con persone che intendono il tango allo stesso modo, che ballano per divertirsi e stare bene. Francesco Furnari, di Tango Lab Catania, ritiene che in Italia si balli mediamente un tango migliore che nel resto d’Europa e che in Sicilia si registrino sempre più presenze importanti, che arricchiscono lo stile dei ballerini siciliani. Scambi tra scuole e allievi. <<La Milonga della Gioia, ogni domenica al Barbara Disco Lab, è sempre più Speciale, grazie anche agli amici che vengono a trovarci dal resto della Sicilia>>, afferma soddisfatto Francesco Furnari, direttore artistico dell’evento, giunto alla quarta edizione. Tra i meriti di Tango Lab Catania e di Furnari, proprio quello di avere inaugurato per primi uno scambio continuo e attivo tra milongueri di tutta la Sicilia, iniziando con Palermo, per poi abbracciare tutta la regione. Tangueri che raggiungono milonghe diverse, in un ideale abbraccio che coinvolga tutti i ballerini e tutte le scuole e, più in generale, chiunque voglia avvicinarsi a questa cultura e a questo ballo. <<L’essenza del tango è proprio questa: accogliere tutti in un unico grande abbraccio >>, conclude soddisfatto Furnari. L’appuntamento è dunque ogni domenica al Barbara Disco Lab (Vicolo Flavio Gioia 16 CT). La serata prende il via alle ore 18.45, con le informazioni sui corsi iniziati e la lezione prova gratuita di Tango Argentino, aperta a tutti i principianti assoluti e ai loro “PRIMI PASSI”. <<Un’occasione per invitare gli amici a provare questo straordinario ballo che emozione il cuore>>, puntualizza l’organizzatore, Francesco Furnari. Alle 20.00, start della gran Milonga, con la musica del Djt Salvo D’Urso.